Caratteristiche Degli Acari
Gli acari sono artropodi ectoparassiti che appartengono alla classe degli Aracnidi. Gli acari sono parassiti che si possono trovare sugli animali, sulle piante, nella polvere e nelle derrate alimentari.
La maggior parte degli acari sono ovipari, depongono uova già fecondate, ed il loro ciclo biologico va dall’uovo, alla larva, all’adulto.
Il ciclo biologico e la sopravvivenza dell’acaro sono legati alle condizioni climatiche, tanto che se queste non sono ottimali, l’acaro entra in uno stadio di riposo.
Gli acari sono fototropici positivi in estate, cercano la luce, e fototropici negativi in inverno, evitano la luce.
Non tutti gli acari sono da combattere attraverso la disinfestazione.
Esistono alcune specie di acari utili all’uomo in quanto parassiti o predatori di altri acari o insetti dannosi. Per questa loro particolarità vengono utilizzati nella lotta biologica a difesa delle piante nelle colture agrarie e vivaistiche.
Acari dei volatili
L’acaro dei volatili artropode ectoparassita ematofago con corpo di col¬ore grigiastro e otto zampe, rag¬giunge una lunghezza di 0,6–0,7 mm.Si nutrono del sangue dei volatili e dopo che si sono nutriti il loro corpo diventa di col¬ore rosso vivo.Lo sviluppo da uovo ad adulto avviene in soli 7 giorni e vivono circa 90 giorni.
Acari della polvere
Gli acari della polvere (dermatophagoides pteronissinus e farinae)sono microrganismi visibili solo al microscopio e sono presenti ovunque vivano uomini o animali.
Si nutrono di forfora, delle squame prodotte dal rigenersi delle cellule della nostra pelle, delle muffe, dei batteri , dei funghi che crescono sulla nostra pelle.
Questi aracnidi si riproducono in ambienti caldi, prediligono materie naturali come la lana dei materassi o le piume dei cuscini.Gli acari della polvere sono la causa principale della maggior parte delle allergie provocate nell’uomo e colpiscono principalmente le vie respiratorie manifestando asma e rinite, meno frequentemente congiuntivite ed eczema.
E’ bene sapere che la reazione allergena non viene provocata dall’ acaro ma dalle sue secrezioni. Dai loro corpi espellono delle sostanze altamente allergiche, queste sostanze vengono espulse attraverso le uova e le loro feci.
In rari casi, o in presenza di infestazioni più gravi, si può essere morsi da questi minuscoli aracnidi, la reazione sulla cute è la formazione di piccole bolle molto puriginose.
Con corpo bianco crema molle e pieno di peli con zampe marroni, raggiunge una dimensione di circa 200-300 micron. Lo sviluppo da uovo ad adulto è di 15-20 giorni passando per lo stadio larvale.
Gli acari della polvere da adulti vivono di media 2-4 mesi, si accoppiano una due volte. La femmina depone dalle 20 alle 50 uova. Preferiscono un habitat umido e prediligono i letti, i tappeti e gli interni imbottiti della mobilia.
Acari della Scabbia
L’acaro della scabbia è notturno e ama il caldo, vive circa 30 giorni e depone 2-3 uova al giorno ma non tutte schiudono. Questa specie di acaro non sopravvive lontano dalla cute dell’uomo. L’adulto muore dopo 3 giorni, l’uovo dopo 10, contratta la malattia i sintomi compaiono dopo 3 giorni ed il prurito dopo 48 ore circa.
L’acaro delle piante vive nutrendosi della ninfa vitale e ne causa diverse malattie a volte gravi.
L’acaro del prosciutto crudo, acaro delle derrate, che si nutre di grassi e proteine, quindi infesta prevalentemente insaccati e formaggi. E’ tra gli acari più dannosi per le derrate.
L’acaro della farina o acaro delle derrate infesta il frumento e la farina, dopo la sua infestazione le derrate sono irrecuperabili con conseguenti danni economici alle industrie alimentari. La presenza di questo acaro può provocare dermatiti e stati di asma.
Acari Legno (Pyemothes Ventricosus)
Questo acaro svolge attività parassitoide nei confronti delle larve di numerosi insetti infestanti, in particolare coleotteri della famiglia Ptinidae, cui appartengono le specie Anobium punctatum e Oligomerus ptilinoides, i comuni tarli del legno. Questo lo rende spesso presente nelle abitazioni con mobili o legname tarlati. Le ghiandole salivari di questo acaro producono un potente veleno neurotossico che, iniettato attraverso cheliceri aghiformi, paralizza le prede la cui emolinfa rappresenta fonte di nutrimento per Pyemotes. Le femmine fecondate di P. ventricosus presentano una abnorme dilatazione dell’opistosoma (fisogastria), all’interno del quale maturano le uova. Sempre all’interno della femmina fisogastra, la prole fuoriesce dalle uova e sviluppa fino al raggiungimento della maturità sessuale. A questo punto i maschi fuoriescono dall’opistosoma e restano nei pressi dell’apertura genitale materna, in modo da fecondare immediatamente le femmine che usciranno da quest’ultima.
Le femmine così fecondate vanno alla ricerca di cibo, principalmente larve dei tarli, in maniera tale da nutrirsene e portare a termine il loro ciclo riproduttivo. Questo particolare sistema di riproduzione rende sempre più massiccia l’infestazione ambientale, una femmina fisogastra infatti è in grado di produrre tra i 200 e i 300 giovani acari . Ciò spiega anche l’improvvisa comparsa di lesioni in ambienti tarlati da anni. Pyemotes infatti viene solitamente introdotto in un nuovo ambiente per via foretica. Attraverso cioè i tarli adulti che sfarfallando da un ambiente ad un altro recano con sé delle femmine fisogastre, aggrappate al loro corpo. Ogni femmina è così in grado di immettere in un nuovo ambiente una popolazione di acari patogeni che sono in grado fin da subito di provocare dermatiti.
Azione patogena Pyemotes risulta essere la seconda causa di dermatite “indoor”, dopo quella provocata dal Glycyphagus domesticus. Pyemotes ventricosus è assai dedito alla ricerca di cibo, cioè di larve o pupe da parassitare.
A partire dalla Primavera fino ad Autunno inoltrato gli acari fuoriescono dalle gallerie dei tarli alla ricerca di cibo. L’acaro appare privo di occhi ma la presenza di numerosi sensilli chemio sensoriali lo guidano verso una nuova fonte di cibo. I suoi movimenti sono assai veloci, perciò è in grado di diffondersi rapidamente nell’ambiente. Qui incontrano l’uomo e lo pungono ripetutamente, forse scambiandolo per una enorme larva da parassitare. I suoi artigli e le sue minuscole dimensioni favoriscono la penetrazione dell’acaro attraverso i vestiti fino alla cute umana. L’acaro provoca così l’insorgenza di dermatiti strofuloidi molto pruriginose, caratterizzate da lesioni eritemato-edematose.
Queste lesioni generalmente raggruppate, sono lente a guarire, molto pruriginose e distribuite principalmente al tronco, ma anche alle braccia, gambe e al collo.
Soggetti sensibilizzati possono manifestare sintomi più gravi quali: mal di testa, nausea, febbre, vomito, diarrea e asma. Meno frequenti sono invece brividi, febbre, malessere e anoressia.
Attraverso azioni mirate di monitoraggio, siamo in grado di individuare la presenza e l’eliminazione del parassita e in tempi rapidi mediante l’utilizzo di macchinari all’avanguardia.